IRRIGAZIONE
La coltura della soia risponde agronomicamente ed economicamente
agli apporti irrigui nelle fasi 3 e 4 (tab.
6). Si consiglia pertanto, ove ciò sia possibile, di concentrare gli interventi irrigui nel periodo compreso tra la fioritura del 1° palco ed il riempimento del baccello al 7° palco. Nelle altre fenofasi non irrigare salvo diversa indicazione dei bollettini provinciali ed utilizzando i volumi in essi riportati. Le indicazioni relative ai volumi di adacquamento sono riportati nella tab. 7 mentre i turni irrigui nelle tabb. 8 e 9. Si consiglia, inoltre, l'installazione di freatimetri per poter valutare se si verificano eventuali apporti idrici utili ipogei. Nei terreni con falda estiva inferiore a 1,2 metri di profondità è infatti inutile irrigare. L'impianto irriguo consigliato è quello mobile a pioggia purché con buona polverizzazione per evitare il rischio di allettamento della coltura. Correzione del volume irriguo per l'uso di acque saline od in presenza di suoli salificati. Nelle tabelle di seguito riportate sono indicati, nella prima (tab. 10) il fattore di correzione da utilizzare per il calcolo del volume di irrigazione della soia secondo l'equazione riportata nella parte generale, in funzione della salinità nelle acque che si utilizzano (Ecw) e dell'estratto saturo del suolo (Ece) nel quale si opera; nella seconda (tab. 11) la riduzione di resa attesa in funzione della salinità delle acque disponibili e del suolo che si coltiva. |
| Vocazionalità | Successioni colturali | Gestione del terreno | Semina | Concimazione | Irrigazione | Cure colturali | Diserbo | Difesa |